Τετάρτη 30 Ιανουαρίου 2019

ΠΑΖΟΛΙΝΙ



PIER PAOLO PASOLINI


LA TOSSE DELL’OPERAIO

Sento tossire l’operaio che lavora qui sotto;
la sua tosse arriva attraverso le grate che dal pianterreno
danno nel mio giardino. Sicché essa pare risuonare tra le piante,
toccate del sole dell’ultima mattina di bel tempo. Egli,
l’operaio, là sotto, intento al suo lavoro, tossisce ogni tanto,
certamente sicuro che nessuno lo senta. È un male di stagione
ma la sua tosse non è bella; è qualcosa di peggio che influenza,
Egli sopporta il male, e se lo cura, immagino, come noi
da ragazzi. La vita per lui è rimasta decisamente scomoda;
come noi, appunto, ragazzi o poveri o quasi poveri.
Guarda, la vita ci pareva consistere tutta in quella povertà,
in cui non si ha diritto neanche, e con naturalezza,
all’uso tranquilo de una latrina o alla solitudine di un letto;
e quando viene il male, esso è accolto eroicamente:
un operaio ha sempre diciotto anni, anche se ha figlio
più grandi di lui, nuovi agli eroismi.
Insomma, a quei colpi di tosse
mi si revela il tragico senso di questo bel sole di ottobre.


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