Σάββατο 4 Μαΐου 2019

ΠΑΒΕΖΕ!



CESARE PAVESE


PAESAGGIO VIII

I ricordi cominciano nella sera
sotto il fiato del vento a levare il volto
e ascoltare la voce del fiume.
L'acqua
è la stessa, nel buio, degli anni morti.

Nel silenzio del buio, sale uno sciacquo
dove passano voci e risa remote;
s'accompagna al brusio un colore vano
che è di sole, di rive e di sguardi chiari.
Un'estate di voci. Ogni viso contiene
come un frutto maturo un sapore andato.

Ogni occhiata che torna, conserva un gusto
di erba e cose impregnate di sole a sera
sulla spiaggia. Conserva un fiato di mare.
Come un mare notturno è quest'ombra vaga
di ansie e brividi antichi, che il cielo sfiora
e ogni sera ritorna.
Le voci morte
assomigliano al frangersi di quel mare.





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