UMBERTO SABA
IN FONDO ALL’ADRIATICO
SELVAGGIO
In fondo all’Adriatico
selvaggio
si apriva un porto alla tua infanzia. Navi
verso lontano partivano. Bianco,
in cima al verde sovrastante colle,
dagli spalti d’antico forte, un fumo
usciva dopo un lampo e un rombo. Immenso
l’accoglieva l’azzurro, lo sperdeva
nella volta celeste. Rispondeva
guerriera nave al saluto, ancorata
al largo della tua casa che aveva
in capo al molo una rosa, la rosa
dei venti.
si apriva un porto alla tua infanzia. Navi
verso lontano partivano. Bianco,
in cima al verde sovrastante colle,
dagli spalti d’antico forte, un fumo
usciva dopo un lampo e un rombo. Immenso
l’accoglieva l’azzurro, lo sperdeva
nella volta celeste. Rispondeva
guerriera nave al saluto, ancorata
al largo della tua casa che aveva
in capo al molo una rosa, la rosa
dei venti.
Era un piccolo porto, era
una porta
aperta ai sogni.
aperta ai sogni.
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