ALFONSO GATTO
CHIESA VENEZIANA
che mai giunge a sbiadirsi, che mai perde
la traccia immaginosa, questa storia
di pietra e d'acqua, di laguna verde,
tratteggiata dai neri colombari
delle mura, da lapidi di rosa,
s'è fatta chiesa aperta agli estuari,
all'incrocio dei venti. Non riposa
mai tomba che non veda la sua morte
frangersi ancora contro il nero eterno.
E le gondole, battono alle porte
i lugubri mareggi dell'inverno.
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