PIETRO INGRAO (1915-2015)
FRATELLANZE
Fluttuando in alto alla luna, perduti
i codici,
ultimo su colline
di morti, m’abbracciavo
a frantumo di ramo
dolcemente scoprivo
fianchi, i seni, il morbido
cavo del ventre, non potrei dire
le palme e se c’era
un fiato, succhiando, ma il sonno, l’ombra,
la smisurata luce,
ostinato indagando scrutavo
le pesanti nodose palpebre
se di fronte a me
s’aprissero.
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