ALFONSO
BORDONARO
DORMI
Irriverente, maliziosa la
luce entra dentro,
disfatte le lenzuola, ti coprono appena,
mentre dormi, distese le mani ed il capo chino.
Ladri quei raggi, a rapirti dentro,
mentre si posano sul tuo corpo bianco,
a voler trafiggere la pelle,
fin quasi dove la vista non arriva,
ad incantar quei lineamenti puri,
ad adornarli fra luci e ombre
che disegnano il tuo viso.
Lasciano immaginare i seni,
nella penombra avvolti,
fin giù sui fianchi.
Dormi venere, riposi.
Solo la luce cammina a perlustrare Te,
lì dove ti adagi,
Lei sola, avida di goder
del tuo contatto, del tuo profumo,
teofania di un corpo che non muta.
disfatte le lenzuola, ti coprono appena,
mentre dormi, distese le mani ed il capo chino.
Ladri quei raggi, a rapirti dentro,
mentre si posano sul tuo corpo bianco,
a voler trafiggere la pelle,
fin quasi dove la vista non arriva,
ad incantar quei lineamenti puri,
ad adornarli fra luci e ombre
che disegnano il tuo viso.
Lasciano immaginare i seni,
nella penombra avvolti,
fin giù sui fianchi.
Dormi venere, riposi.
Solo la luce cammina a perlustrare Te,
lì dove ti adagi,
Lei sola, avida di goder
del tuo contatto, del tuo profumo,
teofania di un corpo che non muta.
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