GIOVANNI RABONI
NIENTE SARÀ MAI VERO COME È
Niente sarà mai vero come è
vero questo venticinque dicembre
millenovecentonovantatré
con il suo tranquillo traffico d’ombre
vero questo venticinque dicembre
millenovecentonovantatré
con il suo tranquillo traffico d’ombre
pe corsie e sale e camerate
ingombre
di vuoto e il fiume dei ricordi che
rompe gli argini in silenzio. E’ in novembre,
lo so, vuoi che non lo sappia? per te
di vuoto e il fiume dei ricordi che
rompe gli argini in silenzio. E’ in novembre,
lo so, vuoi che non lo sappia? per te
che si semina dolore, il più
forte,
il più contro la vita – ma se viene
solo ora al suo compimento di morte
il più contro la vita – ma se viene
solo ora al suo compimento di morte
e di lì a un’altra nascita
conviene
far festa qui, bruciare qui le scorte
di incenso e febbre al turno delle pene.
far festa qui, bruciare qui le scorte
di incenso e febbre al turno delle pene.
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