Τετάρτη 3 Ιουλίου 2013

ΜΑΡΙΟ ΛΟΥΤΣΙ!


MARIO LUZI


MATURITÀ

Che fu dietro quei vetri che straziano il silenzio
e irraggiano nel vuoto lo stupore
d'un viso che non sente più il suo rosa?
Attoniti si perdono gli occhi in banchi d'azzurro
e neppure il tuo pianto si ripete.
Ondeggia il sicomoro stranamente fedele.

Gelo, non più che gelo le tristi epifanie
per le strade stillanti di silenzio
e d'ambra e i riverberi lontani
delle pietre tra i bianchi lampi delle fontane.
Ombra, non più che un'ombra è la mia vita
per le strade che ingombra il mio ricordo impassibile.

Equoree primavere di conche abbandonate
al vento il cui riflesso è solitario
nel fondo col tuo viso scarduffato!
Schiava ai piedi di un'ombra, ombra d'un'ombra
disperdi nel tremore dell'acqua il tuo sorriso.
Una nuvola oscilla e un incerto paradiso.

Non più nostro il deserto che ci avvince e ci separa
nella bocca inarcata dall'oblio,
non più il dominio audace di pallore
delle tue braccia al vento dall'alte balaustrate.
Sguardi deserti, forme senza nome

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