SEBASTIANO GRASSO
PAESAGGIO ESCLUSO
Temo la brezza
che asciuga i racconti
e lucida mani e
foglie d’acacia.
Esplodono le
gemme. Vivere in queste
stanze dove una
volta il tuo profilo
si opponeva a un
fascio di luce, uccide
le rughe, disfa
lenzuola e sudari, pagine
bianche in attesa
di favole di amori infelici
dove il fuoco
brucia e concima il cuore
e lem pupille
ossidate ne incidono altre.
Il paesaggio è
escluso dal soggiorno
(serrande
abbassate, nessun segno esterno,
né respiri), il
sangue spinge nelle vene
e neppure
un’aspirina riesce a placarlo:
è l’aria della
città perduta.
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