Δευτέρα 28 Σεπτεμβρίου 2009
ΤΡΙΑ ΙΤΑΛΙΚΑ ΠΟΙΗΜΑΤΑ ΓΙΑ ΤΟ ΖΑΚΥΝΘΙΝΟ ΣΠΙΤΙ ΤΟΥ ΟΥΓΟΥ ΦΩΣΚΟΛΟΥ
MICHELE MONTARDO
SULLA CASA OVE NACQUE UGO FOSCOLO
Inonorata crollerà in brev’ora
Questa pur sacra e povera casetta,
Che per codarda incuria oggi negletta,
D’ ignobile una gente è la dimora.
Dove la feccia irriverente ognora
A cioncar vi frequenta e l’aer infetta.
Cosi Zacinto ad estimarla inetta
Sente l’orgoglio sol per cui s’onora.
Contro all’Italia i suoi diritti vanta
E ’l sacro cener vede con livore
Che venerato in Santa Croce or posa.
Oh, almen l’atterri! D’ignominia tanta
Fora men l’onta a Lei, maggior l’onore
A! Grande che la fea tanto famosa.
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FRANCESCO DI MENTO
[O AVVENTURATO OSTELLO, CHE ACCOGLIESTI]
O avventurato ostello, che accogliesti
I primi palpiti del gran Cantore
Che su Zacinto tramandò fulgore,
Di santo sdegno questo core investi!
Carro alle Grazie, d’armonie celesti
I suoi Carmi suonaro, e alle dimore
Ove regna il silenzio e lo squallore
I pensieri elevò ritrosi e mesti.
Benchè ramingo ognor nel bel paese
Ove sorride il cielo e a gioia invita,
Di Zacinto l’ amor quell’alma accese.
Delle sue Sacre Sponde ebbe scolpita
Nella mente l’imago, e te non rese
Pietosa man al triste oblio schermita.
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GIOVANNI ZACCASSIANO (1853-1908)
ALLA CASA DEL FOSCOLO
A che ti giova l’immortal ricchezza
Se pasce il sudiciume e la bruttezza?
Mentre la bella Italia un altro aderge
Al vate monumento, te cosperge
D’onta, che avesti la sorte di udire
Il primo ed innocente suo vagire.
A cui il divino eloquio risonava
Quando alla terra il suo Dio lo inviana.
E la casa allor soggiunse:
«Mentre crollanti piego a voi dinanzi
Di secchio vi saran luridi avanzi».
Τα ποιήματα μάς τα έστειλε ο φίλος Διονύσης Μουσμούτης και εμείς αναλάβαμε την υποχρέωση να τα μεταφράσουμε. Κάτι θα γίνει...
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