LUIGI PIRANDELLO
[IO VORREI CHE LE DONNE GRAZIOSE]
Io vorrei che le donne
graziose
fossero come i fiori d ’un
giardino.
Io me n ’andrei tra le animate rose,
cantando pei viali ogni mattino;
Io me n ’andrei tra le animate rose,
cantando pei viali ogni mattino;
tra lor m ’adagerei pianin
pianino,
me le vedrei d ’attorno, in
su lo stelo
chine vêr me, parlarmi davvicino,
e sarei pago del lor dolce anelo.
chine vêr me, parlarmi davvicino,
e sarei pago del lor dolce anelo.
Poi tutte, ad una ad una, io
le côrrei;
mi starebbe ciascuna un dí
sul seno,
a godersi i miei baci e i sospir miei.
a godersi i miei baci e i sospir miei.
Oppur nessuna ne vorrei
toccare;
vorrei, senza succhiar miele
o veleno,
il profumo aspirarne, ed oltre andare.
il profumo aspirarne, ed oltre andare.
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