GIOVANNI
GIUDICI
Metti in
versi la vita, trascrivi
fedelmente, senza tacere
particolare alcuno, l’evidenza dei vivi.
fedelmente, senza tacere
particolare alcuno, l’evidenza dei vivi.
Ma non
dimenticare che vedere non è
sapere, né potere, bensì ridicolo
un altro voler essere che te.
sapere, né potere, bensì ridicolo
un altro voler essere che te.
Nel sotto e
nel soprammondo s’allacciano
complicità di visceri, saettando occhiate
d’accordi. E gli astanti s’affacciano
complicità di visceri, saettando occhiate
d’accordi. E gli astanti s’affacciano
al limbo
delle intermedie balaustre:
applaudono, compiangono entrambi i sensi
del sublime – l’infame, l’illustre.
applaudono, compiangono entrambi i sensi
del sublime – l’infame, l’illustre.
Inoltre
metti in versi che morire
è possibile più che nascere
e in ogni caso l’essere è più del dire.
è possibile più che nascere
e in ogni caso l’essere è più del dire.
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