CARLO BETOCCHI
ALL’AMATA
I fior di oscurità, densi, che
odorano
dove tu sei, s'aggirano
nell'ombra,
un'altra luce sento che
m'inonda
queste pupille che l'ombra
violano.
Quale tu sei, non so; forse
t'adorano
le cose antiche in me, tutto
circonda
te in un giardino dove i sensi
all'ombra
tornano ad uno ad uno che ti
sfiorano.
L'esser più soli, e
l'aggirarsi dove
tu non sei più, od in remota
stanza
dentro al mio petto, quando
lento piove
l'amor di te che oltre di te
s'avanza,
forse sarà per questo il dir
d'amore
più dolce dell'amore che ci stanca.
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